Puro olio di rosa canina, in roll-on da 15 ml. Irisana nativa.

Rosa canina

La rosa canina è un arbusto che appartiene alla famiglia delle Rosacee, sottofamiglia Rosidea e genere rosa. Il nome scientifico è Rosa Eglanteria o Rosa Rubiginosa.

Proprietà

Tra le sue proprietà principali vi sono:

• Idrata la pelle invecchiata
• Riduce e ritarda la comparsa delle rughe
• Riduce le rughe d'espressione dovute all'età
• Previene e nasconde le smagliature
• Trattamento per cicatrici causate da ustioni
• Ripristina la pelle che ha subito scottature, radioterapia, ecc.
• Riduce le cicatrici da acne
• Migliora la dermatite atopica
• Trattamento di cicatrici chirurgiche e cheloidi (dopo la rimozione dei punti)
• Indicato per il trattamento dei melanomi
• Trattamento di ulcere e piaghe, in particolare da decubito e vascolari
• Trattamento della pelle secca e dell'eczema
• Capacità di distribuire la pigmentazione della pelle (può rimuovere le imperfezioni della pelle)
• Ha un alto valore nutritivo per il derma (nutriente)

Cresce spontaneamente su terreni poveri nelle pianure basse e sulle montagne ai piedi delle Ande meridionali, in Cile e in Argentina.

Può superare i 2 metri di altezza, i suoi fusti sono sottili, flessibili e ricurvi e sono ricoperti di spine viola.

La pianta sviluppa frutti rossastri di forma ovale fino a 2 cm, pieni di semi carnosi, coronati da tagli rossastri chiamati acheni.

Gli acheni sono molto ricchi di acido ascorbico, vitamina A, riboflavina, acido nicotinico, malico e citrico, zuccheri, ecc. Questi frutti hanno al loro interno molti semi (15-20), dai quali si estrae un olio giallo con toni rossastri.

È uno dei prodotti che ha suscitato maggiore interesse nei settori della cosmesi e della dermatologia. Dopo aver osservato la composizione dell'olio di Rosa Mosqueta, non sorprende che sia uno dei più potenti rigeneratori della pelle poiché praticamente dal 70 all'80% della sua composizione è costituito da acidi grassi polinsaturi, particolarmente indicati per la rigenerazione dei tessuti danneggiati, il ritardo nella comparsa delle linee